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Lettera a un musulmano

Lettera a un musulmano

di Lido Montemaggi

Caro “muslim”,

vorrei poter scrivere caro AMICO muslim, ma purtroppo non posso. L’amicizia è una cosa seria. Significa fidarsi, condividere progetti e valori. L’amicizia è quella cosa che il “barbaro e peccatore” occidente ti ha offerto. Che tu hai fatto finta di accettare. Ma in tutta onestà sai che non possiamo essere amici.

Io rispetto la tua Fede, per certi versi l’ammiro. Ma non è la mia. Non è compatibile con la società in cui tanto insistentemente pretendi di essere accolto ed integrato.

Ho letto e riletto, con il massimo rispetto, il tuo Libro Sacro. Il Corano. In  cerca di uno spiraglio, di una speranza di pacifica convivenza. Non l’ho trovata. Non c’è.

La tua Fede non ammette interpretazioni. la “Sunna” è la Legge.

Ma devi sapere che noi, l’Occidente, ha lottato, sofferto, combattuto per la sua Libertà… anche di fronte agli dei.

È dalla antica Grecia, attraverso i miti prima e le guerre poi, che affermiamo il principio che l’uomo è padrone del suo destino, capitano della sua anima.

Non ci siamo mai inginocchiati. 2500 anni di storia che ci hanno portati a quella libertà che ti ha permesso di venire qui, a casa mia, di essere libero di professare la tua fede, di pretendere e offendere. Anche di uccidere. Anche di uccidermi.

Odio l’ipocrisia. Per questo ti dico non possiamo essere amici. 

Perché tu non mi rispetti. Tu mi usi.

La tua Fede, ti permette di mentire a me che non la condivido. Addirittura di negare la tua fede per nasconderti, proteggerti e colpirmi.

La tua fede ammette la schiavitù, la poligamia, le punizioni corporali a moglie figli. Non riconosce diritti alle donne.

Nella tua fede ci sono schiavi sessuali bambini… perché il Corano vieta l’omosessualità solo tra uomini (adulti).

Nel tuo Libro, tu devi uccidermi. Ti posso elencare tutte le sure e i versetti in cui ti è ordinato di farlo. Ma li conosci e sono talmente tante da non starci qui.

Poi, la tua fede ti VIETA di obbedire ai “kefirut”, gli infedeli. È scritto chiaramente.

[3;149,151]-[4;59]-[12;54]-[40;35,36].

Mi amareggia molto. Mi piacerebbe ci fosse uno spiraglio per una possibile pacifica convivenza.

Ma perché ci sia tu dovresti distaccarti dal tuo libro, non pensare che Religione e Stato siano lo stesso. Lasciare tua moglie e tua figlia libere. Non essere poligamo e non sentirti offeso dalla mia cultura e dai miei simboli. Allora forse potremmo anche iniziare a conoscerci e chissà un giorno essere veramente amici.

Ma tu non lo farai. Non puoi. Non te ne faccio una colpa.

Semplicemente, tu non puoi stare qui.

Non c’è spazio per lasciarti praticare qui appieno la tua Fede. Almeno, senza calpestare la mia e me.

Per il tuo bene e il mio bene, te ne devi andare.

Quando sarai pronto per separare la tua vita spirituale da quella secolare, sarai il ben venuto. Quando il Corano sarà per te quello che per noi è la Bibbia, sarai pronto per vivere con noi.

Apprezzo molto quello che in passato è stata la tua cultura. Le siamo debitrici per tante cose. Lo so che l’Islam è pace. Ma lo è perché prevede che tutti debbano essere musulmani o muoiano. La religione è una scelta non un’imposizione , per noi.

Forse noi ci arriveremo da soli a islamizzarci. Chissà, dubito. Ma più premete, più ci indurite. Più ci attaccate, più ci incattivite.

 Ci state cambiando, e questo non è un bene , né per noi né per voi.

Lo sai che abbiamo una storia di violenza, guerra e crudeltà. Una brutta storia da cui per secoli abbiamo cercato di purgarci. Questa minaccia che rappresentate, l’arroganza con cui ci disprezzate, ci sta facendo riemergere il lato peggiore e più oscuro.

La vergogna di questo ed il senso di colpa  è la sola ragione per cui ancora non abbiamo reagito. Forse anche il petrolio. Ma sta venendo meno. TUTTO.

La gente apre gli occhi. Lo faranno anche i governi.

Non ci sentiremo in colpa, ci avrete ferito così tanto da non farci più vergognare di noi, il petrolio non ci servirà più, e se ci servisse ce lo prenderemo di forza.

Allora accadrà quello che nessuno vuole.

Avrete portato la guerra e la paura nelle nostre strade. Le stesse da cui sarete ferocemente scacciati.

Non ci sarà più libertà, né per me né per te.

Non ci sarà più la possibilità di convivere.

Cosa peggiore, non ci sarà un ritorno, perché, come sai, noi siamo guidati dalla ragione e non dalla Fede. La ragione ci dice che fino anche resterà uno di voi e una copia del Corano, noi saremo sempre in pericolo.

Sarà l’orrore peggiore che il mondo avrà visto. Miliardi di morti.

Pensa, potevamo essere amici. Tu con la tua Fede nel tuo Paese. Io nel mio.

Tu che lotti perché il tuo paese sia migliore ( invece di abbandonarlo per cercare di cambiarne un altro che non ti appartiene), io che rispetto la tua lotta, il tuo coraggio e la tua libertà.

Non mi convertirò mai, non ti lascerò mai convertire la mia Terra. Non ti lascerò uccidere chi non la pensa come te.

Difenderò me, i mie cari, compatrioti europei fino all’ultimo respiro e proiettile. Finiti quelli continuerò con le unghie e i denti.

Come hanno fatto i miei nonni e i loro nonni  e i nonni dei nonni dei miei nonni prima di loro. Fino all’alba della Nostra Civiltà. Questa terra è imbevuta del sangue dei miei avi.

Io sono Italiano, io sono Europeo.

Sono della genia di Enea, Achille, Alessandro, Cesare, Omero, Dante, Napoleone, Riccardo, Scipione…

Abbiamo combattuto alle Termopili, Maratona, Poitiers, Vienna… Gerusalemme.

Noi non ci inginocchiamo. Spargiamo il sale sulle ceneri dei nostri nemici dopo averli cancellati.

Forse prevarrete, ma se regnerete, regnerete su una distesa di tombe, di croci e stelle di David.

Avrete perso, anche voi.

Con rispetto

Un Europeo.

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BERGOGLIO: Ex islamici ora convertiti cristiani gli scrivono una lettera aperta… L’Islam prescrive l’uccisione degli apostati (Corano 4.89;8.7-11), forse che lei lo ignora? Come è possibile equiparare la violenza islamica…

BERGOGLIO: Ex islamici ora convertiti cristiani gli scrivono una lettera aperta… L’Islam prescrive l’uccisione degli apostati (Corano 4.89;8.7-11), forse che lei lo ignora? Come è possibile equiparare la violenza islamica…

Padre Santo,

Molti di noi, a più riprese e per diversi anni, abbiamo cercato di contattarla, ma non abbiamo mai ricevuto il minimo messaggio di avvenuta ricezione delle nostre lettere o richieste di colloquio. Lei non ama i convenevoli e noi neppure, ci consenta perciò di dirle con grande franchezza che non comprendiamo il suo insegnamento riguardo all’islam, quale noi lo leggiamo per esempio nei paragrafi 252 e 253 dell’ Evangelii gaudium, perché non tiene conto del fatto che, essendo l’islam venuto DOPO il Cristo, esso è, e non può che essere, un Anticristo (Cfr. 1 Gv 2.22), e uno dei più pericolosi al mondo, giacché si presenta come il compimento della Rivelazione (della quale Gesù non sarebbe stato altro che un profeta). Se l’islam è intrinsecamente una buona religione, come lei sembra insegnare, per quale ragione noi siamo divenuti cattolici? Le sue parole non mettono forse in dubbio la fondatezza della scelta che abbiamo fatto… a rischio della nostra vita? L’islam prescrive l’uccisione degli apostati (Corano 4.89; 8.7-11), forse che lei lo ignora? Come è possibile equiparare la violenza islamica e una presunta violenza cristiana ?! «Quale rapporto infatti ci può essere tra la giustizia e l’iniquità, o quale unione tra la luce e le tenebre? Quale intesa tra Cristo e Beliar, o quale collaborazione tra un fedele e un infedele?» (2 Cor 6.14-17). In conformità con il Suo insegnamento (Lc 14,26), noi L’abbiamo preferito, Lui, il Cristo, alla nostra stessa vita. Non siamo forse ben posizionati per parlare con lei dell’islam ?

In effetti, dal momento che l’islam vuole che siamo il suo nemico, noi lo siamo, e tutte le nostre proteste di amicizia non potranno cambiare nulla a questa realtà. Da buon Anticristo, l’islam non esiste se non per essere il nemico di tutti: «Tra noi e voi è sorta inimicizia e odio [che continueranno] ininterrotti, finché non crederete in Allah, l’Unico!» (Corano 6.4). Per il Corano, i cristiani «sono impurità» (Corano 9.28), «di tutta la creazione […] i più abbietti» (Corano 98.6) e «saranno nel fuoco dell’Inferno» (ibidem), pertanto Allah li deve sterminare: «Li annienti Allah» (Corano 9,30). Non bisogna lasciarsi ingannare dai versetti coranici cosiddetti tolleranti, perché sono stati tutti abrogati dal versetto della Spada (Corano 9.5). Mentre il Vangelo annuncia la buona novella di Gesù morto e risorto per la salvezza di tutti, compimento dell’Alleanza che ebbe inizio con il popolo ebraico, Allah non ha altro da offrire se non la guerra e l’uccisione degli «infedeli» in cambio del suo paradiso: «[poiché] combattono sul sentiero di Allah, uccidono e sono uccisi» (Corano 9.111). Noi non facciamo confusione tra islam e musulmani, ma se per lei il «dialogo» è la via della pace, per l’islam esso è solo un modo diverso di fare la guerra. Perciò, come è già accaduto nei confronti del nazismo e del comunismo, il buonismo di fronte all’islam è una scelta suicida e molto pericolosa. Come si può parlare di pace e al tempo stesso cauzionare l’islam, come lei sembra fare ? «Strappare dai nostri cuori la malattia che avvelena le nostre vite […] Quelli che sono cristiani lo facciano con la Bibbia e quelli che sono musulmani lo facciano con il Corano» (Messaggio per la giornata mondiale del migrante e del rifugiato, Roma, 20 gennaio 2014). Che il Papa intenda proporre il Corano come via di salvezza, non è forse qualcosa di inquietante? Dovremmo quindi tornare all’ islam?

La supplichiamo di non voler cercare nell’islam un alleato nella battaglia che sta conducendo contro le potenze che cercano di dominare e asservire il mondo, perché seguono tutti la medesima logica totalitaria, basata sul rifiuto della regalità di Cristo (Lc 4.7). Sappiamo che la Bestia dell’Apocalisse, la quale cerca di divorare la Donna e il suo Bambino, possiede molte teste… Allah, d’altronde, proibisce alleanze di questo genere (Corano 5.51)! E, soprattutto, i profeti hanno sempre rimproverato a Israele la sua volontà di allearsi con le potenze straniere, a discapito della fiducia assoluta che bisogna avere in Dio. Certo, è forte la tentazione di pensare che un discorso a favore dell’islam potrebbe risparmiare ulteriori sofferenze ai cristiani nei paesi divenuti musulmani; ma, a parte il fatto che Gesù non ci ha mai indicato altro cammino se non quello della Croce, ragion per cui noi dobbiamo trovare in essa la nostra gioia e non invece fuggirla come fanno tutti i dannati, non dubitiamo affatto che solo la proclamazione della Verità possa apportare, insieme con la salvezza, anche la libertà (Gv 8.32). Il nostro dovere è quello di rendere testimonianza alla verità, «in ogni occasione opportuna e non opportuna» (2 Tm 4.2), e la nostra gloria è quella di poter dire con san Paolo: «Io ritenni infatti di non sapere altro in mezzo a voi se non Gesù Cristo, e questi crocifisso» (1 Cor 2.2).

In correlazione con il discorso di Sua Santità sull’islam, proprio mentre il Presidente Erdogan, tra gli altri, chiede ai suoi compatrioti di non integrarsi nei paesi di accoglienza e l’Arabia Saudita, insieme con tutte le petromonarchie, non accoglie alcun profugo ― fatti rivelatori questi, fra tanti altri, del progetto di conquista e d’islamizzazione dell’Europa, ufficialmente proclamato dall’OCI (Organizzazione della Conferenza Islamica) e da altre organizzazioni islamiche ormai da decenni―, lei, Santo Padre, predica l’accoglienza dei migranti senza tener conto del fatto che essi sono musulmani e che il comandamento apostolico ne fa divieto: «Se qualcuno viene a voi e non porta questo insegnamento, non ricevetelo in casa e non salutatelo. Poiché chi lo saluta partecipa alle sue opere perverse» (2 Gv 1.10-11); «Se qualcuno vi predica un vangelo diverso da quello che avete ricevuto, sia anatema!» (Gal 1.8-9).

Allo stesso modo in cui «Ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare» (Mt 25.42) non può significare che Gesù avrebbe voluto essere un parassita, allo stesso modo «Ero forestiero e non mi avete ospitato» non può significare «Ero un invasore e mi avete accolto», bensì: «Ho avuto bisogno della vostra ospitalità per un certo tempo, e voi me l’avete accordata». Il termine ξένος (Xénos) nel Nuovo Testamento non rimanda unicamente al significato di straniero, ma anche a quello di ospite (Rom 16.23; 1 Cor 16.5-6; Col 4.10; 3 Gv 1.5). E quando YHWH, nell’Antico Testamento, comanda di trattare bene gli stranieri perché anche gli Ebrei sono stati stranieri in Egitto, ciò è a condizione che lo straniero si integri con il popolo eletto al punto da accettarne la religione e praticarne il culto… In nessun caso si tratta di accogliere uno straniero che intende conservare la propria religione e i propri costumi! Pertanto, non comprendiamo come lei possa perorare la causa dei musulmani che vogliono praticare la loro religione in Europa. Il significato delle Sacre Scritture non deve essere stabilito dai propugnatori del mondialismo, ma permanendo nella fedeltà alla Tradizione. Il Buon Pastore è colui che scaccia il lupo, non certo chi lo fa entrare nel recinto delle pecore.

Il discorso pro-islam di Sua Santità ci spinge a deplorare che i musulmani non siano invitati ad abbandonare l’islam e che tanti ex musulmani, come Magdi Allam, abbiano lasciato la Chiesa, scoraggiati dalla sua vigliaccheria, addolorati dai suoi gesti equivoci, confusi dalla mancanza di evangelizzazione, scandalizzati dall’elogio tributato all’islam… In questo modo le anime ignoranti si trovano confuse e i cristiani non si preparano al confronto con l’islam, al quale sono stati sollecitati da san Giovanni Paolo II (Ecclesia in Europa, n. 57). Abbiamo l’impressione che il suo confratello Mons. Nona Amel, arcivescovo cattolico caldeo, esiliato da Mosul, abbia parlato nel deserto: «Le nostre sofferenze attuali sono il preludio di quelle che voi, Europei e cristiani occidentali, soffrirete in un prossimo futuro. Io ho perso la mia diocesi. La sede della mia Arcidiocesi e del mio apostolato è stata occupata dagli islamisti radicali, i quali ci vogliono convertiti o morti (…). Voi accogliete nel vostro paese un numero sempre crescente di musulmani. Siete anche voi in pericolo. È necessario che prendiate decisioni forti e coraggiose (…). Voi pensate che tutti gli uomini siano uguali, ma l’Islam non dice affatto che tutti gli uomini sono uguali (…). Se non comprendete questo molto in fretta, diventerete le vittime del nemico che avete accolto in casa vostra» (9 agosto 2014; cfr. inoltre qui). Si tratta di una questione di vita o di morte, e ogni atteggiamento compiacente nei confronti dell’islam di compiacenza di fronte all’islam è un tradimento. Noi non vogliamo che l’Occidente continui a islamizzarsi, né che lei vi contribuisca a ciò con la sua azione. Dove dovremmo andare a cercare di nuovo un rifugio?

Santità, ci consenta di chiederle di convocare al più presto un sinodo sui pericoli dell’ islam. Che cosa rimane della Chiesa nei paesi in cui si è insediato l’islam? Se essa vi possiede ancora diritto di cittadinanza, è solo nello status di dhimmitudine, a condizione cioè che non evangelizzi e che rinneghi in tal modo se stessa… Per amore della giustizia e della verità, la Chiesa deve proclamare alla luce del sole i motivi per i quali le argomentazioni addotte dall’islam per bestemmiare la fede cristiana sono false. Se la Chiesa ha il coraggio di fare questo, siamo certi che i musulmani, e anche tanti altri uomini e donne che sono alla ricerca del vero Dio, si convertiranno a milioni. Come lei ha ricordato : «Chi non prega Cristo, prega il Diavolo» (14.03.13). Se le persone sapessero di andare all’Inferno, darebbero la loro vita a Gesù (Cfr. Corano 3.55)…

Con il più profondo amore verso il Cristo, che attraverso di lei guida la Sua Chiesa, noi, cattolici provenienti dall’islam, con il sostegno di tanti nostri fratelli nella fede, in modo particolare quello dei cristiani d’Oriente e dei nostri amici, chiediamo a Sua Santità di voler confermare la nostra conversione a Gesù Cristo, vero Dio e vero uomo, unico Salvatore, per mezzo di un discorso franco e diretto sull’islam. Assicurandole la nostra preghiera nel Cuore dell’Immacolata, chiediamo la sua apostolica benedizione.

 

http://exmusulmanschretiens.fr/355-2/

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