Rosari e Madonne per Salvini: perché?
Salvini bacia il rosario. Tira fuori dalla manica il vangelo e il cuore immacolato di Maria dal cappello. Ma davvero, c’è chi non capisce la natura di questi gesti di Salvini o meglio, crede di capirli liquidandoli con un “servono per i voti dei bigotti”.
Da una parte il suo agitare per aria i simboli religiosi è chiaramente una provocazione. Di fatti, tempo di rimettere il rosario in tasca ed è già sui titoloni dei giornali e trend topic su twitter.
Ma più profondamente lo fa per opporsi a quel politically correct che nega i simboli religiosi nella sfera pubblica, come se fossero un’invasione di campo della laicità (falso) e non appartenenti alla natura della singola persona, quindi, se si è liberi, uno può manifestare il suo essere credente o meno: basta non imporlo.
Un politically correct europeo e per esempio non americano: God bless you, direbbe qualunque presidente degli States.
Ad ogni modo, c’è di più in quei suoi gesti. C’è tutto l’orgoglio delle radici. C’è il profumo della sua terra. C’è il sangue della Storia e delle tradizioni. C’è il no al meticciato anonimo, informe, neutrale. C’è il ribadire che i valori sono carnali, concreti, in grani di legno e pagine di carta.
E c’è anche (diciamolo) un po’ il voler percorrere la strada della Russia di Putin che bagnata di sangue dal marxismo ha risollevato la testa e diffuso incensi col cristianesimo ortodosso.
E per ultimo, c’è il fatto che Salvini è credente per davvero. Come dice lui (sempre): “Sono l’ultimo dei peccatori, ma credo e mi faccio il segno della croce appena mi alzo e vado a dormire ringraziando il Buon Dio che mi dà un altro giorno”.
Insomma, questo è il nocciolo della fede, tra l’altro. Ed è meglio di tanti sedicenti cattolici, primi nelle riunioni pastorali ma i quali non perdono occasione in politica per fare lo sgambetto alla Chiesa.
Fa sorridere che per anni, preti e cardinali hanno combattuto chi voleva “relegare la fede alle sagrestie e toglierla dalla vita pubblica“, accusando di “laicismo e non di laicità sana” e adesso si stracciano le vesti, addirittura, Famiglia Cristiana fa paragoni col demonio (Vade retro Salvini) o padre Spadaro parla di resistenza.
Quando l’unica resistenza che sembrerebbe da fare è quella verso certa Chiesa che va a nozze con personaggi come la Bonino, invitati sugli altari a predicare, ma che poi, senza il minimo della riconoscenza, suggeriscono in Parlamento di togliere l’ora di religione dalle scuole.
Come si dice? Avuta la grazia, gabbato lo Santo.
Gabriele Vallarino