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I FARISEI di Leo Baeck

I FARISEI di Leo Baeck

Un capitolo di storia ebraica

La risposta alla domanda di quali siano le condizioni che danno all’ebraismo il diritto di esistere indipendentemente dal cristianesimo si trova nell’evidenza stessa dei suoi valori e dei suoi contenuti eterni trasmessi dalla tradizione. 

Il fariseismo e il rabbinismo si presentarono per Baeck come una forza rinnovatrice dell’etica dei profeti. Sarebbe, quindi, del tutto riduttivo attendersi da queste pagine una replica diretta alle accuse di ipocrisia che tanto hanno pesato sia sulla sorte linguistica del termine «farisei» sia su quella effettiva del popolo ebraico. 

La confutazione di un simile atteggiamento sta tutta nel fatto che l’ebraismo si presenta come una religione che prolunga fino al tempo presente la morale universale dei profeti. Ciò è avvenuto solo grazie al rinnovamento della tradizione compiuto dai Farisei. La loro etica vale, dunque, anche nell’ambito della cultura moderna; essa è infatti ancora in grado di rispondere agli interrogativi sollevati dall’età contemporanea.
 

 (dalla Prefazione di Piero Stefani)



Leo Baeck (1873-1956) è tra i maggiori esponenti dell’ebraismo del Novecento. Conseguito il titolo di rabbino a Berlino, fu rabbino nella stessa Berlino dal 1912 fino al giorno della sua deportazione (1943) nel campo di concentramento di Theresienstadt. Sopravvissuto alla Shoah, si trasferì a Londra dove divenne presidente dell’ebraismo progressista. Insegnò Storia della religione al Hebrew Union College di Cincinnati e fu anche presidente del Leo Baeck Institute per lo studio della storia degli ebrei di lingua tedesca.

Editrice: La Giuntina
Traduzione di Paola Buscaglione Candela
Collana S. Vogelmann N. 176

pp. 70 – € 10,00

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