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70 anni dopo

70 anni dopo

La grande razzia del 16 ottobre 1943

In occasione delle ricorrenze associate al settantesimo anniversario della retata del 16 ottobre del 1943, cui fece seguito la deportazione del 18 ottobre, la Comunità Ebraica di Roma organizza il convegno La razzia del 16 ottobre 1943. Dimensioni e problemi della ricerca storica a settant’anni di distanza. Il coordinamento dell’iniziativa è del Dipartimento Beni e Attività Culturali della Comunità Ebraica di Roma in collaborazione con l’Istituto Storico Germanico di Roma. 

Convegno:  

Roma – 17 ottobre 2013 dalle ore 8,30 alle 18,30

Sede del Convegno: Istituto Storico Germanico di Roma, via Aurelia Antica 391

PROGRAMMA

08.30 Registrazione
09.00/09.30 Saluti

Martin Baumeister (Direttore dell’Istituto Storico Germanico di Roma)
Riccardo Di Segni (Rabbino Capo della Comunità Ebraica di Roma)
Riccardo Pacifici (Presidente della Comunità Ebraica di Roma)

 
I SESSIONE: LA RAZZIA, LA DEPORTAZIONE E LE REAZIONI di fronte alla persecuzione  

Presiede: Claudio Procaccia (Comunità Ebraica di Roma)
09.30/09.50
Sara Berger (Fondazione Museo della Shoah, Roma)
I persecutori del 16 ottobre

09.50/10.10
Filomena Del Regno (Università degli Studi di Roma “La Sapienza”)
La comunità ebraica di Roma alla vigilia del 16 ottobre 1943: tendenze politiche e culturali

10.10/10.30
Gabriele Rigano (Università per stranieri di Perugia) Una ferita alla città: i luoghi della razzia ed un profilo dei deportati

10.30/10.50
Marcello Pezzetti (Fondazione Museo della Shoah, Roma) La sorte degli ebrei arrestati dal Collegio Militare ad Auschwitz

10.50/11.20 Pausa

11.20/11.50 Discussione

11.50/12.10
Liliana Picciotto (Fondazione Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea, Milano)
I percorsi della salvezza

12.10-12.30
Lutz Klinkhammer (Istituto Storico Germanico di Roma)
Diplomatici e militari tedeschi a Roma di fronte alla politica di sterminio nazionalsocialista

12.30-12.50
Amedeo Osti Guerrazzi (Istituto Storico Germanico di Roma) Roma di fronte al 16 ottobre 1943. Le conseguenze della razzia sulle dinamiche dell’occupazione nazista della Capitale

12.50-13.20 Discussione

II SESSIONE: MEMORIA E FONTI

Presiede: Martin Baumeister (Istituto Storico Germanico di Roma)
 
14.30/14.50
Mario Toscano (Università degli Studi di Roma “La Sapienza”)
La costruzione della memoria. I difficili inizi

14.50/15.10
Hahle Maryam Badrnejad (Università Ludwig Maximilian di Monaco di Baviera)
La memoria della persecuzione degli ebrei a Roma alla luce delle fonti

15.10/15.30
David Meghnagi (Università degli Studi Roma Tre)
Ricomporre l’infranto. L’elaborazione del lutto individuale e collettivo

15.30/16.00 Discussione

16.00/16.30 Pausa

16.30/16.50
Silvia Haia Antonucci (Archivio storico della Comunità Ebraica di Roma)
Le fonti documentarie sul 16 ottobre conservate nell’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma

16.50/17.10
Damiano Garofalo (Fondazione Museo della Shoah, Roma)
La razzia del 16 ottobre sullo schermo

17.10/18.30 Discussione 

 


SEDE DEL CONVEGNO
Istituto Storico Germanico di Roma
Via Aurelia Antica, 391
00165 Roma
+39.06.6604921
Fax +39.06.6623838
www.dhi-roma.it

CONTATTI
Susanne Wesely
Istituto Storico Germanico di Roma
+39.06.66049261
wesely@dhi-roma.it
 
Gabriella Yael Franzone
Comunità Ebraica di Roma
Largo Stefano Gaj Taché (Sinagoga)
00186 Roma
+39.06.68400628
Fax +39.06.68400684
dibac@romaebraica.it

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Roma -16 ottobre 1943

Roma -16 ottobre 1943

Razzia degli ebrei 

Dati aggiornati a cura di  
Silvia Haia Antonucci
Responsabile dell’Archivio Storico della Comunità Ebraica di Roma (ASCER) 

Secondo le ultime ricerche, coloro che sono stati arrestati durante la razzia del 16 ottobre 1943 erano 1264 ai quali andrebbe aggiunto anche Ermanno Samuele Valabrega di Emanuele, che però è morto proprio durante la razzia, quindi i coinvolti nell’arresto sono stati 1265.
 

Mentre erano detenuti presso il Collegio Militare, 252 sono stati liberati (sono rimasti in 1012) ed è nato un bambino, figlio di Cesare Di Veroli e Marcella Perugia (quindi sono diventati 1013).

Il 18 ottobre sono stati portati alla Stazione Tiburtina, dove Costanza Sermoneta si è aggregata al convoglio diretto ad Auschwitz (sono diventati 1014).

Quindi si può affermare che gli ebrei coinvolti nell’arresto e la deportazione del 16 ottobre 1943 a Roma sono stati 1015 (599 donne, 416 uomini, di questi i bambini e gli adolescenti sotto i 15 anni erano 272, tra questi 107 avevano meno di 5 anni), mentre, effettivamente, sul treno per Auschwitz erano in 1014.

Sono ritornati in 16:

1) Michele Amati, nato a Roma il 20/10/1926, liberato a Buchenwald il 04/04/1945

2) Lazzaro Anticoli, nato a Roma il 03/01/1910, liberato a Stolberg l’08/05/1945

3) Enzo Camerino, nato a Roma il 02/12/1928, liberato a Buchenwald in data ignota,    tornato a Roma il 09/06/1945

5) Luciano Camerino, nato a Roma il 23/07/1926, liberato a Buchenwald in data ignota

6) Cesare Di Segni, nato a Roma il 05/10/1926, liberato ad Auschwitz il 27/01/1945

7) Lello Di Segni, nato a Roma il 04/11/1926, liberato a Dachau il 29/04/1945

8) Angelo Efrati, nato a Roma il 29/04/1924, liberato a Ravensbrueck il 02/05/1945

9) Cesare Efrati, nato a Roma il 02/05/1927, liberato a Flossenburg il 22/05/1945

10) Sabatino Finzi, nato a Roma l’08/01/1927, liberato a Buchenwald l’11/04/1945

11) Ferdinando Nemes, nato a Fiume l’08/06/1921, liberato a Buchenwald l’11/04/1945

12) Mario Piperno, nato a Roma il 06/06/1916, liberato a Dachau il 29/04/1945

13) Leone Sabatello, nato a Roma il 18/03/1927, liberato a Ravensbrueck il 30/04/1945

14) Angelo Sermoneta, nato a Roma il 10/06/1913, liberato a Dachau il 29/04/1945

15) Isacco Sermoneta, nato a Roma l’08/03/1912, liberato a Monaco l’01/05/1945

16) Settimia Spizzichino, nata a Roma il 15/04/1921, liberata a Bergen Belsen il 15/04/1945

17) Arminio Wachsberger, nato a Fiume il 04/11/1913, liberato a Dachau il 29/04/1945  

CONTEGGIO EBREI 16 OTTOBRE 1943

Arrestati vivi (1264-252) : 1012
Morto durante l’arresto  
: 1

TOTALE ARRESTATI : 1013

Imprigionati al Collegio Militare subito dopo la razzia : 1012
Nato nel Collegio Militare
: 1

TOTALE NEL COLLEGIO MILITARE : 1013

Aggiunta al treno : 1

TOTALE DEPORTATI : 1014

TOTALE COINVOLTI IN ARRESTO E DEPORTAZIONE: 1015 


Roma – area dell’ex ghetto – targa alla memoria

Si sottolinea, per completezza di informazione, che la razzia del 16 ottobre 1943 avvenne in tutta Roma, non solo nell’area dell’ex ghetto e si ribadisce che durante il periodo nazista a Roma non vi fu nessun ghetto; l’unico è stato quello istituito da Papa Paolo IV Carafa che durò dal 1555 al 1870. 
 



Fonte: S.H.Antonucci, C. Procaccia, G. Rigano, G. Spizzichino, Roma, 16 ottobre 1943. Anatomia di una deportazione, Guerini e Associati, Milano 2006

N.B.: Da tale volume risulta che gli ebrei che furono coinvolti nella razzia il 16 ottobre 1943 a Roma furono 1016, ma recentemente è stato riscontrato un errore (Bellina Calò, che invece è morta nel 1933), quindi il numero effettivo allo stato attuale delle ricerche è 1015.

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16 ottobre 1943: Deportazione degli ebrei di Roma

16 ottobre 1943: Deportazione degli ebrei di Roma

La grande razzia

C’è una lapide sulla facciata della Biblioteca di Archeologia e Storia dell’Arte a Via del Portico d’Ottavia, quasi di fronte alla Sinagoga. Ricorda che “qui ebbe inizio la spietata caccia agli ebrei”. Qui, in un’alba di 56 anni fa, si radunarono i camion e i soldati addetti alla “Judenoperation” nell’area del ghetto, dove ancora abitavano molti ebrei romani. Il centro della storia e della cultura ebraiche a Roma stava per vivere il suo giorno più atroce.

«Era sabato mattina, festa del Succot, il cielo era di piombo. I nazisti bussarono alle porte, portavano un bigliettino dattiloscritto. Un ordine per tutti gli ebrei del Ghetto: dovete essere pronti in 20 minuti, portare cibo per 8 giorni, soldi e preziosi, via anche i malati, nel campo dove vi porteranno c’è un’infermeria», così Riccardo Di Segni, rabbino capo di Roma, ha ricordato quella mattina del 16 ottobre 1943.


Alle 5,30 del mattino di sabato 16 ottobre, provvisti degli elenchi con i nomi e gli indirizzi delle famiglie ebree, 300 soldati tedeschi iniziano in contemporanea la caccia per i quartieri di Roma. L’azione è capillare: nessun ebreo deve sfuggire alla deportazione. Uomini, donne, bambini, anziani ammalati, perfino neonati: tutti vengono caricati a forza sui camion, verso una destinazione sconosciuta. Alla fine di quel sabato le SS registrano la cattura di 1024 ebrei romani.


Per la prima volta Roma era testimone di un’operazione di massa così violenta. Tra coloro che assistettero sgomenti ci fu una donna che piangendo si mise a pregare e ripeteva sommessamente: “povera carne innocente”.


Nessun quartiere della città fu risparmiato: il maggior numero di arresti si ebbe a Trastevere, Testaccio e Monteverde. Alcuni si salvarono per caso, molti scamparono alla razzia nascondendosi nelle case di vicini, di amici o trovando rifugio in case religiose, come gli ambienti attigui a S. Bartolomeo all’Isola Tiberina.


Alle 14 la grande razzia era terminata. Tutti erano stati rinchiusi nel collegio Militare di via della Lungara. Le oltre 30 ore trascorse al Collegio Militare prima del trasferimento alla Stazione Tiburtina furono di grande sofferenza, anche perché gli arrestati non avevano ricevuto cibo. Tra di loro c’erano 207 bambini. Due giorni dopo, lunedì 18 ottobre, i prigionieri vengono caricati su un convoglio composto da 18 carri bestiame in partenza dalla Stazione Tiburtina. Il 22 ottobre il treno arriva ad Auschwitz.

Dei 1024 ebrei catturati il 16 ottobre ne sono tornati solo 16, di cui una sola donna, Settimia Spizzichino. Nessuno degli oltre 200 bambini è sopravvissuto.


Nel biennio 1943-1945 le perdite della popolazione ebraica in tutta Italia furono all’incirca 7750, pari al 22% del totale della popolazione ebraica nel nostro Paese.


Fonte:
Romacivica.net

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