LO SPIRITO DEI TEMPI E IL SUO IMPETUOSO SOFFIO
di Niram Ferretti
Un alto prelato gesuita tempo fa mi disse di papa Francesco, “E furbo”. Durante la conversazione privata che ebbi con lui non nascose la sua ammirazione per Benedetto XVI, mi parlò della fine ironia di questo straordinario intellettuale e pontefice che sarà ricordato come uno dei grandi Dottori della Chiesa. Sì, seppure gesuita e contento che il conclave avesse eletto il primo papa gesuita della storia non manifestava un trasporto particolare per Bergoglio.
La furbizia bergogliana. L’attuale papa sa come piacere al pubblico e ai media affamati di semplificazioni e riduzioni, di immagini ad uso dei bambini, e di bambini adulti ce ne sono tanti. E’ un demagogo, e il Sudamerica di demagoghi ce ne ha regalati tanti.
Il sorriso, le telefonate improvvise, lo stile semplice e quasi dimesso.
Squilla il telefono di un normale cittadino, “Pronto…”, “Sono Francesco”…”Francesco chi?”, “Come chi? il papa”. Ora non le fa più le telefonate. La trovata ha esaurito la sua novità.
No, Ratzinger non telefonava improvvisamente, neanche Giovanni Paolo II, preferivano confortare da lontano, essere lì, i papi, dimorare negli appartamenti vaticani dove non ci sono fasti vertiginosi ma una certa sì imponenza, infondo il papa non è proprio il primo che passa per la strada anche se da non è più il Re faraone con sedia gestatoria e flabelliferi.
Tempi che furono. Ora i tempi parlano la lingua della nuova teologia, non della liberazione, detestata e combattuta da Wojtyła e Ratzinger che vi vedevano giustamente l’innesto marxista sopra la parola di Gesù e ritenevano che la parola di Gesù non abbia bisogno di ulteriori innesti, che sia una pianta abbastanza rigogliosa di par suo. Si tratta di un’altra teologia, dicasi del Migrante, icona santa da venerare abbattendo i muri, supercategoria entro la quale fare entrare tutto, anche Gesù stesso e la sua famiglia. Anche loro erano migranti.
Chi si oppone al Migrante è prima di tutto in disaccordo con il Bene, il Bene che non è più Verbo declinato secondo i testi che la Chiesa reputa sacri, i Vangeli, ma quello della UE, della Open Society Foundations di George Soros, delle ONG, da tutta la stampa di sinistra. Perché meravigliarsi? Il papa venuto dalle pampas non disse forse che la Chiesa con lui si sarebbe trasformata in un ospedale da campo? Una grande ONLUS. E certo, chi si oppone nella Chiesa a questo nuovo corso, sono i cattivi cardinali, insomma la Curia, gente perfida che crede che più che del Migrante bisognerebbe parlare del messaggio salvifico di Cristo, ai cristiani certo, innanzitutto, ma non solo a loro, perché questa è da duemila anni la vocazione della Chiesa.
Ma queste sono cose ormai vecchiotte, come le messe in latino, i paramenti sacri, gli abiti talari, tutta roba inutile da riporre in soffitta insieme ai muri, da abbattere senza se e senza ma.
Tutti devono entrare, c’è posto per tutti, soprattutto per i musulmani, senza far loro domande imbarazzanti su valori e leggi degli ordinamenti democratici e liberali, se li condividono oppure no, se sono compatibili con l’Islam oppure no, se c’è qualche problema oppure no. L’importante è accogliere, poi si vedrà in seguito.
Voci di grandi e illuminati porporati come il Cardinale Biffi, fatto passare per un retrogrado, un reazionario, mentre era un lombardo di quelli che Manzoni avrebbe amato, così realista e robustamente razionale, si sono spente. Al loro posto impera il più bieco conformismo.
Eppure presto si romperanno gli argini.